domenica 13 dicembre 2015

Barga

« Al mio cantuccio donde non sento
se non le reste brusir del grano
il suon dell'ore viene col vento
dal non veduto borgo montano »

(Giovanni Pascoli, L'ora di Barga)

Barga, Duomo di San Cristoforo

Reperti archeologici documentano che il territorio è stato abitato fin dalla preistoria; in età storica vi risiedevano i Liguri, assoggettati poi dai Romani nel II secolo a.C. durante la loro espansione verso nord. Di Barga sappiamo che nel secolo nono era feudo della famiglia longobarda dei Rolandinghi e successivamente, attraverso i marchesi di Toscana, fu soggetta all'Impero, conservando però ampia indipendenza.

Barga e la Pania Secca

Nel periodo comunale il territorio subì continui assedi da parte dei lucchesi e dei Pisani, finché nel 1341 Barga preferì sottomettersi a Firenze. Questo rappresenta il periodo di maggiore splendore: i Medici ebbero grande interesse per questa zona da cui traevano importanti materie prime e concessero privilegi ed esenzioni fiscali che consentirono lo sviluppo di fiorenti attività e commerci. La ricchezza conseguita permise, durante il XV, XVI e XVII secolo, la costruzioni di palazzi di stile rinascimentale, fra cui Palazzo Pancrazi, sede comunale, Palazzo Balduini e Palazzo Bertacchi, che ospiterà in tempi diversi i granduchi di Toscana. Nell'organizzazione amministrativa del Granducato di Toscana Barga fece parte del Distretto fiorentino per passare poi, dopo la restaurazione, alla provincia pisana. Nel 1849, a seguito dell'annessione del Ducato di Lucca alla Toscana, fu creato il Compartimento di Lucca. Tale struttura territoriale fu formata dai territori dell'ex Ducato di Lucca meno quelli ceduti a Modena (Montignoso, Gallicano, le tre terre in comune di Fosciandora, Castiglione di Garfagnana e Minucciano), da Barga, dal capitanato di Pietrasanta e dalla Valdinievole.

I tetti di Barga

Con l'annessione al Regno d'Italia il Compartimento Lucchese fu trasformato in Provincia di Lucca e Barga ne restò il comune più settentrionale al confine con la Provincia di Massa e Carrara (che, al tempo, comprendeva l'intera Garfagnana). Con l'annessione al neocostituito Regno iniziò un lento declino economico che portò una considerevole parte della popolazione ad emigrare verso il Regno Unito e gli Stati Uniti d'America. Non si trattò un'emigrazione definitiva per molti di loro, poiché, alla fine del secolo scorso, cominciarono a ritornare a Barga, investendo i loro risparmi in terreni e nella costruzione di ville nell'allora immediata periferia cittadina.

Trassilico e il Monte Forato da Barga

Durante la seconda guerra mondiale, Barga si trovò sulla Linea Gotica, e visse direttamente l'esperienza del fronte. Negli ultimi anni il territorio si è industrializzato a valle favorendo un'economia mista, mentre sono diminuiti gli insediamenti più alti che non offrivano concrete possibilità di sviluppo. Di recente si sono sviluppate le attività turistiche favorite dalla particolare posizione di Barga, che si trova al centro di una zona di interesse naturalistico e geologico.

Pania Secca da Barga

La chiesa di San Cristoforo, l'edificio religioso più importante di Barga, è stata costruita in tempi diversi. La primitiva costruzione risale a prima dell'anno 1000. Negli ampliamenti successivi si evidenziano elementi architettonici e decorativi di suggestiva bellezza che vanno dal romanico al gotico. Con la realizzazione delle due cappelle laterali e del coro si completa la costruzione della chiesa. Al suo interno si distinguono un pulpito marmoreo di scuola comacina del XIII secolo, la statua lignea di origine medioevale, raffigurante San Cristoforo, pregevoli terrecotte robbiane, ed un crocifisso ligneo del XV secolo di scuola bolognese. Questo contesto è sovrastato dalla torre campanaria con le antiche campane, fra le quali la piccola è datata 1580; i rintocchi di queste campane ispirarono al poeta Giovanni Pascoli la poesia "L'ora di Barga".

Barga, portone

L'arringo è il vasto prato fra il duomo e il palazzo pretorio, dove il popolo si riuniva a parlamento. Da ogni lato del piazzale, si può osservare il magnifico panorama che circonda Barga, costituito dai monti delle Pizzorne, dalle Alpi Apuane e dagli Appennini. La loggia del podestà è un edificio civile del XIV secolo residenza dei commissari e podestà inviati a Barga dalla Signoria di Firenze. Nell'interno si trovano la sala delle udienze e al di sotto le vecchie prigioni; sul muro esterno sono visibili le unità di misura di quei tempi: lo staio, il mezzo staio, il braccio barghigiano. È sede del museo civico e vi sono conservati reperti di notevole importanza che permettono di ricostruire la storia del territorio barghigiano.

Barga

Le porte di entrata al Castello erano tre: Porta Manciana (o mancianella), Porta di Borgo e Porta Macchiaia. Porta Mancianella venne successivamente denominata Porta Reale, in omaggio al Granduca di Toscana Leopoldo di Lorena che nel 1787 fece visita a Barga. Porta di Borgo, che delimitava l'accesso a via di Borgo, fu demolita nel 1833. La terza porta denominata Macchiaia o Latria è posta a nord-est della città storica, verso le macchie appenniniche.

Barga

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